lunedì 2 aprile 2012

Implantologia: sempre e solo impianti dentali?

Pubblichiamo un estratto di un articolo, interessante ed eticamente lodevole, scritto su “Il Giornale della Previdenza dei medici e degli Odontoiatri” da Dott. Claudio Gatti, tra i primi in Italia ad occuparsi di implantologia a carico immediato.

La popolazione è frastornata da messaggi pubblicitari che promuovono vari tipi di trattamenti implantari, alcuni paiono decisamente obsoleti e privi di seri presupposti scientifici. Come scegliere?È sotto gli occhi di tutti la presenza, in questi ultimi tempi, di una massiccia campagna pubblicitaria in tema di trattamenti implantari. Vengono promosse e magnificate terapie implantoprotesiche che dovrebbero “riabilitare tutti i pazienti in modo sicuro, semplice, indolore e a basso costo”.

Non è così! La realtà è ben diversa. Non tutti i trattamenti proposti rispettano le caratteristiche che qualsiasi terapia medica dovrebbe rispettare. (…)

Quali sono i criteri di base che una terapia impiantare dovrebbe seguire? “Primum non nocere”. Se le condizioni di salute generale del paziente lo consentono, la terapia impiantare prevede obbligatoriamente la valutazione preliminare delle condizioni parodontali del paziente (…)

È sempre così semplice e privo di rischi l’intervento di implantologia, così come viene pubblicizzato?

Nei casi in cui solo pochi denti vengono sostituiti da impianti, in presenza di quantità e qualità ottimale dell’osso residuo, dopo una attenta diagnosi ed un corretto piano di trattamento l’intervento è semplice, poco invasivo e sicuro. (…)

In tutti gli altri casi (sostituzione di tutti i denti di una arcata dentaria, poco osso disponibile, scarsa qualità ossea) invece l’intervento è più complesso (…)

È sbagliato ed ingannevole asserire che “l’intervento implantologico nei casi di edentulia completa e in presenza di poco osso residuo si realizza con una semplice anestesia locale in sedazione”.Noi medici sappiamo con certezza che una sedazione intravenosa deve essere condotta da un esperto anestesista e che non si tratta affatto di un trattamento semplice che si può sminuire agli occhi dei pazienti (…)

È sbagliato ed ingannevole asserire che “gli impianti, anche nei casi difficili, hanno percentuali di successo del 97-98%”. (…)

È sbagliato ed ingannevole asserire che “si possono sempre trattare i pazienti con il carico immediato degli impianti”.Non è sempre così. Anzi nella maggior parte dei casi è necessario attendere un congruo periodo di tempo prima di utilizzare gli impianti con il “carico” protesico.

Si può trattare a basso costo un paziente con impianti? Non sempre. L’implantologia di qualità ha costi elevati, così come la riabilitazione protesica di qualità sugli impianti. Scegliere soluzioni complesse a basso costo può dare origine a una situazione clinica che nel tempo può compromettere lo stato di salute orale e generale del paziente.

È invece sempre necessario valutare insieme al paziente la eventuale possibilità di terapie alternative a quelle considerate ottimali (ricostruzioni ossee, protesi fisse su un numero elevato di impianti ecc.).

La scelta finale va assolutamente condivisa con il paziente, in base alle sue esigenze e alle sue possibilità economiche. Chi propone sempre e solo una soluzione implantare complessa e costosa (e in certi casi, affatto sicura), in più magari magnificando i risultati e nascondendo le complicanze, commette un grave errore di comportamento etico e nessun medico dovrebbe mai incorrere in una simile colpa.

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